Se la scadenza del 28 giugno 2025 per l'adeguamento degli Stati membri allo European Accessibility Act (entrato in vigore il 28 giugno 2022) rappresenta un vincolo normativo stringente, la necessità di garantire l'accessibilità dei corsi e-learning resta una straordinaria opportunità per creare esperienze formative che possano raggiungere davvero qualsiasi persona.
Progettare corsi accessibili significa infatti pensare all’inclusione non come vincolo, ma come leva di innovazione che spinge verso soluzioni più creative, intuitive e universalmente utilizzabili. Mentre le normative europee definiscono gli standard minimi da rispettare, l'obiettivo più ambizioso è costruire un ecosistema formativo dove ogni persona possa apprendere secondo le proprie modalità preferite, senza compromessi sulla qualità dell'esperienza.
Per trasformare questa visione in realtà in Ariadne eLearning abbiamo accolto questa nuova sfida con l’obiettivo di creare un valore aggiunto per i nostri clienti. Come? Attraverso un approccio sistemico basato sull'integrazione dell'accessibilità fin dalle prime fasi di progettazione, durante l'intero processo produttivo e dopo la pubblicazione, il potenziamento delle competenze specialistiche del nostro team e l'implementazione di processi di testing avanzati per garantire l'effettiva usabilità e accessibilità dei nostri prodotti formativi. Le Accessibility Guidelines (WCAG), unite alla crescente consapevolezza delle organizzazioni, stanno infatti trasformando l'accessibilità da considerazione secondaria a elemento fondamentale della progettazione di contenuti formativi.
Il successo di ogni progetto di e-learning accessibile inizia con una pianificazione dettagliata che include la definizione del livello di conformità WCAG da raggiungere e l'identificazione specifica del target di utenti, per poter tradurre questi principi in scelte progettuali concrete. La creazione di "personas" con esigenze specifiche può essere di grande aiuto per definire, ad esempio, la struttura della navigazione e le modalità di presentazione dei contenuti formativi.
Immaginiamo Marco, persona ipovedente che utilizza uno screen reader per navigare i contenuti, Sara, persona con disabilità motoria che può utilizzare solo la tastiera e Giulia, persona con disturbi dell'apprendimento che ha bisogno di contenuti strutturati e semplificati, e facciamoci guidare delle loro specifiche esigenze nel prendere le nostre decisioni. L' Universal Design for Learning si concretizza infatti in scelte progettuali specifiche che rendono l'apprendimento veramente flessibile e inclusivo. La regola di base è semplice: ogni elemento deve comunicare il proprio significato e la propria funzione anche senza il supporto del contesto visivo.
Alcuni consigli pratici:
Nella fase di sviluppo del nostro corso, la prima scelta strategica sta nella selezione degli strumenti di authoring. Software come Articulate Storyline 360, Adobe Captivate o H5P offrono funzionalità native per l'accessibilità, ma la loro efficacia dipende dalle configurazioni specifiche applicate durante lo sviluppo. Assicuriamoci perciò che lo strumento scelto generi automaticamente markup semantico corretto, supporti nativamente la navigazione da tastiera e permetta l'aggiunta semplice e strutturata di alternative testuali.
L'implementazione del markup semantico costituisce il fondamento tecnico dell'accessibilità digitale. Utilizzare correttamente i tag HTML semantici significa infatti pensare alla struttura logica prima dell'aspetto visivo.
Anche la gestione dei contenuti multimediali richiede particolare attenzione:
Anche in questa fase sono fondamentali sono le verifiche e i controlli di qualità, che devono essere integrati nel flusso di lavoro quotidiano.
La fase di testing rappresenta il momento di verità per ogni progetto di e-learning accessibile. Le tipologie di test sono diverse in base agli strumenti che vengono utilizzati:
Un progetto di e-learning accessibile non si conclude con il lancio del corso ma richiede, come processo evolutivo fondamentale, un monitoraggio continuo. L'analisi dei dati di utilizzo deve includere il tracciamento specifico degli utenti con tecnologie assistive, la raccolta di feedback mirati e la documentazione di metriche sia quantitative che qualitative come tempi di completamento, tasso di errore, livello di soddisfazione e facilità d'uso percepita.
Particolare attenzione dovrà essere dedicata ai punti di abbandono che potrebbero rivelare barriere nascoste non emerse durante i test. La classificazione dei problemi per impatto e frequenza permette di sviluppare piani di intervento concreti, distinguendo tra errori critici che impediscono il completamento del corso, problematiche che causano frustrazione significativa e miglioramenti per ottimizzare l'esperienza complessiva. Allo stesso tempo, viene garantita la conformità con le evoluzioni normative e l'integrazione di nuove tecnologie assistive.